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la voce di simeone

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cultura e spiritualità


PREGHIERA AL DIO DI OGNI PIENEZZA - Ef. 3, 14-21

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 25 Agosto 2017, 16:30pm

Tags: #preghiere

PREGHIERA AL DIO DI OGNI PIENEZZA - Ef. 3, 14-21

Io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore.

Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.

A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che già opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli. Amen. (Ef. 3, 14-21)

Il Padre di ogni paternità è dunque il modello di una paternità perfetta, che non c’è tra gli uomini. Non ci può essere.

E’ ciò che chiederemmo, ingiustamente infatti ad ogni padre, pur essendo ogni padre di uomo soltanto un uomo, e non il Padre.

Perciò per ogni padre, non essendo il Padre, non si può applicare che un’unica regola: la misericordia. Cosicché se nessun uomo è perfetto, nessun padre di uomo potrà mai esserlo.

A quel Padre capace di soccorrerci dove tutti i nostri padri non potrebbero, non va chiesta che quella ricchezza e quello Spirito che renda così forte il nostro uomo interiore da non pretendere da nessuno ciò che non può.

L’imperfezione è il dato costitutivo di ogni esistente e la perfezione e la forza dell’uomo interiore sta nella consapevolezza e nella comprensione. Nel perdono.

Che Cristo abiti nel vostro cuore.

Che siate così profondamente radicati in ciò, che ogni conoscenza non sia altro che complemento e preparazione di quella pienezza che sorpassa ogni altra cosa, ed ogni altra conoscenza.

Quella pienezza sta infine nell’essere radicati e nell’essere consapevolmente corpo di quell’unico Corpo.

Quella potenza che già opera in noi è già in grado di fare molto più di quanto abbiamo mai immaginato di pensare e domandare; così che è già venuto il tempo in cui più nulla mi domanderete.

“Beato l’uomo che abita la tua casa: senza fine canta le tue lodi [….] Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion” (Salmo 83)

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