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la voce di simeone

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cultura e spiritualità


Tu trattieni dal sonno i miei occhi

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 10 Ottobre 2019, 06:35am

Tags: #preghiere, #Mea culpa

Galata morente - particolare del viso -

Galata morente - particolare del viso -

Tu trattieni dal sonno i miei occhi. E ‘ un versetto salmo evocativo ed enigmatico. Evoca l’ansia e l’aspettativa. O la paura. Non si tratta di un sentimento neutro e neppure di una cristallina serenità. Si trattengono gli occhi dal sonno per quello che si vede in pericolo o perduto. Il senso della colpa è purtroppo una costante nella tradizione giudaico-cristiana. Una sua diretta derivazione. A cui se ne deve in buona parte la paternità, più che ad ogni altra cultura. Si chiama coscienza, coscienza di colpa, altri diranno responsabilità. E si traduce con coscienza ferita. Si organizza con quella che sui libri devoti e di pietà si chiama esame di coscienza. Si conclude con l’autoflagellazione e con la sensazione pestifera di non aver mai fatto abbastanza. O di avere sbagliato troppo. Che nessuno, noi per primi, ci perdonerà.

Coscienza vigile a se stessa. Magari. Che si esamina.

Uno che guarda sé giudicandosi, ponendo che in essa sia presente l’autoconsapevolezza di quel che è bene e male e che questa è dovuta alla presenza di Dio; che è Dio essa stessa, che si appalesa e parla. Ma non salva però. Ed anzi in qualche modo appesantisce.

Trattieni dal sonno i miei occhi per le aspettative, anche per quelle mancate. O per quelle che non giungono in porto. Che non lo sono, per ora.

A qualcuno ora, viene naturale parlare di un rapporto malsano col Divino, “retributivo”: io ti prometto e tu in cambio mi concedi questo e quello. Trattieni dal sonno i miei occhi per il rimpianto il rimorso e per l’attesa come la sposa, la vergine, le parabole attinenti nel Vangelo ed il cantico dei cantici.

Sostengono che in quei momenti di burrasca si debba pregare. Molto di più, con più forza. Aver trattenuto gli occhi dal sonno è già una certa forma di implorazione. Bussi alla porta tutta notte: hai fame. Quello ti dice che lui dorme con i suoi bambini. Ti diranno di insistere. Che almeno per l’insistenza ti aprirà. Che se gli chiedi un pane da mangiare non ti lancerà sassi dalla finestra. Trattengo il sonno ed il fiato. Certe volte non se ne è così sicuri.

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