Ogni tanto ci torno ancora al cimitero britannico di Rivotorto. Non solo perché mi è di strada. Perché invece mi ci muovo deliberatamente e mi ci commuovo. I ragazzi, soldati, marinai, aviatori morti tra il giugno e l’ottobre del 1944. La novità di questa mattina erano tre file “addobbate” con bandierine bianco-rosse del Canada, qualche decina. E poi quello che avrebbe avuto un anno più del mio papà, se fosse uscito vivo dalla carneficina. Uno di loro senza nome poi, known unto God.
E infine E.H.J. Barnett, Royal Artillery 30th June 1944, con la sua stella di Davide. Non l’unico. Ogni volta per me un nuovo spunto di riflessione. E la curiosità del giornalista di saperne di più di quelle vite. E di quella fine. Ci cammino in mezzo a quelle croci e non ho nessun dubbio: nonostante tutto ne è valsa la pena.