Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

la voce di simeone

la voce di simeone

cultura e spiritualità


Da Scurati a Calamandrei

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 22 Aprile 2024, 11:24am

Da Scurati a Calamandrei

Si può discutere in effetti sul testo scritto sul 25 aprile da Antonio Scurati. Io ad esempio l’ho trovato sottoscrivibile sotto molti aspetti, ma anche facilmente e prevedibilmente attaccabile dai suoi avversari ideologici, in quanto apertamente “pretestuoso”, nel senso etimologico della parola, cioè in quanto manifesto esplicito pur condivisibile, contro l’attuale maggioranza di governo. E che quindi nella memoria del 25 aprile da celebrare ha colto l’occasione più adatta ed eclatante per essere diffuso “coram populo”  davanti a qualche milione di telespettatori. Una forma dichiarata di protesta, lecita e comprensibile peraltro a nostro avviso.

Detto ciò, che la premier attuale e che i suoi non abbiano trovato il coraggio di smarcarsi dalle proprie origini; che non abbiano mai trovato il coraggio di pronunciare la parola antifascismo; che nelle dichiarazioni oltre che nei fatti continuino a dimostrarsi eredi e ampiamente debitori di quel modello e di buona parte di quei valori (?); che dribblino di continuo sulle responsabilità storiche del fascismo, leggi razziali, violenze, discriminazioni, nazionalismi e xenofobia; sulle presunte cose buone che il fascismo avrebbe fatto; mi pare che non si possa discutere.

Che si respiri un’atmosfera di regime è fuori discussione. Non solo in Rai. Non solo in termini di comunicazione e di libertà di pensiero e di espressione. O ancor più in merito al modo in cui viene gestita la tetragona e grigia maggioranza parlamentare, così che mai come ora si è governato per decreti legislativi e a colpi di voti di maggioranza; maggioranza peraltro supina, incapace di prendere in considerazione qualsiasi emendamento su qualsiasi cosa il governo abbia autonomamente deliberato.

Che questo c’entri qualche cosa con la Festa della Liberazione Nazionale è presto detto.

Quella liberazione nei fatti è tradita in larga parte e lo è impunemente. Si potrebbe obiettare – ed è quello che fanno da quelle parti – che si tratta di una maggioranza liberamente scelta dalla maggioranza degli italiani. Che i nuovi Fratelli d’Italia balzati al 30% dei voti sono legittimamente il partito che guida maggioranza e governo del Paese. Che chi vota è così che ha deliberato.

E di contro, si potrebbe ribattere che il 30% dei voti di un numero di votanti pari al 50% degli aventi diritto, rappresenta esattamente la metà di quel consenso reale.

Certo, chi non è andato a votare non è lecito sapere quali preferenze avrebbero espresso. Certo non ne hanno espresso una a favore di chi governa. E neppure di chi dovrebbe fare opposizione. O che, se il 50% non vota, da una parte legittima le scelte di chi esprime la propria opinione; certamente il 50% che ha votato è legittimamente sufficiente a rappresentare secondo le regole della democrazia, la volontà dei cittadini.

Del resto, se tanti a votare non vanno, la responsabilità va divisa alla stessa maniera tra maggioranze (attuali) e opposizioni del momento. Ma questo alla politica sembra non interessare. Anche se dalle più recenti dichiarazioni di alleati ed oppositori tutti sembrano essere interessati a conquistare non il consenso di alleati ed oppositori, ma proprio quello di chi fin qui si è astenuto. Le cose nei fatti, sappiamo tutti che non stanno così.

Senza contare che i regimi, dei voti reali neppure hanno bisogno. Così come accade delle false democrazie che pure sono numerose ed evidenti in questa come in altre epoche non lontane.

Il testo di Scurati ad ogni modo riflette l’atteggiamento doveroso dello storico che è tenuto a fare memoria documentata nel modo più corretto possibile. Ricordando in questo caso la collaborazione fattiva dei fasci ai rastrellamenti, agli eccidi, ovunque siano avvenuti. Come quelli vergognosi di Sant’Anna di Stazzema e di Marzabotto, per dire.

A Meloni ed ai suoi sarebbe bastato pronunciare una parola su questi avvenimenti ampiamente documentati per salvarsi la faccia e alleggerirsi almeno in parte la coscienza. Dichiarare il proprio rammarico perché in quegli eccidi i loro numi tutelari, i loro padri nobili e fondatori come tali riconosciuti e mai messi in discussione, hanno fatto la loro parte. Loro sosterrebbero “tradendo anche gli ideali di un fascismo buono”. Che nei fatti non c’è.

Va da sé che le mosse e le iniziative, tutte liberticide e inflittive, punitive, spesso vendicative di questa maggioranza che continua a strillare di avere avuto mandato popolare a governare, stanno a dimostrare che il processo controriformistico rispetto alla liberazione è in atto ed è deliberato.

E che gli uomini liberi si devono alzare in piedi, ora o mai più, come invocava il buon vecchio Calamandrei.     

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post

Archivi blog

Social networks

Post recenti