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la voce di simeone

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cultura e spiritualità


Oltre il mito dell'integrità culturale

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 28 Febbraio 2024, 10:44am

Tags: #unica

Oltre il mito dell'integrità culturale

Non nego che quello che sto vivendo, che stiamo vivendo, è un tempo speciale. Forse tutti i tempi lo sono in qualche modo, senza che ce ne accorgiamo. Vorrei dire che lo è anche per il modo in cui vivo questo tempo dell’anno. Che per pochi ormai si chiama anche Quaresima e che per loro (noi?) precede la Pasqua. Che è poi primavera. Un altro anno che conduce fino alla stagione in cui ci si libera del fardello dei tanti vestiti e della schiavitù da cui deriva quella di coprirsi bene e di farlo con cose che magari siano anche belle da vedere. Con cui sia bello vedersi. Poi ci si scopre infatti per quel che si è, fuor di metafora. E lo spettacolo dipende in buona misura da quel che siamo e di cui ci siamo presi cura. O di cui ci ha beneficato natura e genetica, per semplificare …  

Insistendo sulla medesima metafora di cui ogni credo religioso si avvale ampiamente, naturalmente, anche questi tempi e questo percorso dovrebbero essere liberatori. E così l’approdo – in questo caso alla Pasqua – dovrebbe essere di libertà. Che per i credenti è infatti una risurrezione, persino della carne, ma chissà quando. Per ora vi basti rinascere in qualche maniera. Immagino nella speranza che il peggio sia passato o che siamo in corso d’opera e che presto arriverà.

Dicevo di me e del mio tempo speciale. Perché non nascondo che in anni non lontani vi procedevo con altra integrità e con altra attenzione. Pure alle regole. Chissà. Mentre adesso di questa integrità o dell’integralismo che pure non è propriamente la stessa cosa, non sento l’urgenza in alcun modo. Ed  un gran bene.

Così che ho sempre più la sensazione fondata, e direi meditata, che l’integrità non solo non è di questo mondo, ma che soprattutto è un controsenso ed una forzatura, un fatto ideologico, irreale e sostanzialmente di chiusura.

Non c’è nessuno che potrebbe negare la quantità di cose e di credenze o di scetticismi che ci costituisce. Le mille sollecitazioni, i mille e più anni di culture e di incontri non sono mica passati invano. E tutto questo – pure in chi lo ignora o finge di farlo – a quell’integrità non può aver concesso neppure un brandello di sopravvivenza.

Siamo il risultato di troppe cose per immaginare per poterne essere passati indenni.

Vi diranno che in questo o in quello siete pagani. O relativisti. O laicisti. O razionalisti. O edonisti. O insomma che non siete niente. Che vivete di confusione e di sincretismo. E direbbero la verità.

Perché non c’è nessuno che non lo sia. Bisognerebbe essere restati chiusi in una camera blindata senza nessun contatto con l’esterno, col mondo e con la storia, come un selvaggio alla Rousseau perché ciò accadesse. E ciò non è.

E non solo perché chiusi non ci si può stare. Neppure se non hai internet o la televisione. Il che significa che o le cose ci cambiano. O meglio che le cose tutte ci costituiscono. Il che mi sembra molto più vicino al vero. E allora in questo tempo speciale, queste cose a volte me le chiedo mentre mi vedo inevitabilmente cambiato e attraversato da mille sollecitazioni. Così che mi piacerebbe farlo a me stesso e a molti altri un questionario per parlare di quell’integrità e di quello in cui si sostiene di credere. Solo per verificare. E per sapere – per averne la conferma – che molti dei nostri incrollabili teoremi sono infine solo dei postulati che per pigrizia non mostriamo di aver messo intimamente in discussione.

Lo dimostra la nostra vita comunque, senza che occorrano ulteriori domande per accorgercene.

Sono convinto (lo sono abbastanza in verità) che non si tratti di un di meno rispetto al passato, laddove l’onestà e la sincerità con noi stessi soprattutto, significa una rinascita vera e propria. Non dico nel senso del rinnegamento e dell’abiura, ma nel senso di una vera evoluzione. Di un passaggio.

Da un tempo ad un altro. Da una dimensione ad una nuova che pure tenga conto di ogni cosa.   

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