“Elio Lannutti, presidente della Commissione parlamentare Banche? Per noi è invotabile – dichiara Maria Elena Boschi di Italia Viva in una intervista a Repubblica – Non lo è per il conflitto di interessi con suo figlio, ma per le frasi vergognose dette sugli ebrei. Chi porta avanti pregiudizi squallidi antisemiti non avrà mai il nostro voto, qualunque attività faccia suo figlio”. Dichiarazione totalmente sottoscrivibile, direi, per quanto la storia, non solo di questo Paese, mostri che ci si sia venduti ed accordati, in maniera disinvolta, e sempre a scapito di minoranze che in quel momento non conveniva difendere. Visto che il male deve sempre dipendere da qualcun altro e da un capro che diremmo impropriamente espiatorio.
Ad ogni buon conto, il ragionamento della Boschi non fa una piega e chiama in causa coerenza correttezza e decenza (!). Se a capo di una Commissione parlamentare metti uno che rilasci quel genere di dichiarazioni, non ci si dovrà scandalizzare neppure (e spesso non lo si è fatto) se un ministro della Repubblica userà toni discriminatori verso categorie umane, famiglie non tradizionali, diversità, diritti, credi religiosi e gusti (e consumi).
E’ già avvenuto infatti, fino a ieri. Il che non costituisce in alcun caso un motivo valido per continuare sulla stessa strada.