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la voce di simeone

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cultura e spiritualità


Li dolci detti vostri

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 22 Dicembre 2019, 12:00pm

Tags: #versi

Li dolci detti vostri

“Li dolci detti vostri che, quanto durerà l’uso moderno, faranno cari ancora i vostri incostri” (Purg. XXVI 112-114). La nostra arte (e anche vivere lo è) ha molti padri. E madri, altrettante. Ed a questo bisogna abituarsi. Non c’è nessuna genialità che possa dirsene priva, per fortuna nostra. Figli come siamo della nostra storia e delle nostre suggestioni. Abbiamo letto libri, visto opere e film, ascoltato musica e versi che hanno lasciato il segno, imprimendosi. Siamo quello che abbiamo gustato, che abbiamo allevato ed allenato, custodito e trasformato. Mai da soli. Dopo un Guido i’ vorrei, eccoci in Stilnovo di fronte ad un altro debito di riconoscenza, espresso stavolta nei confronti di Guido  Guinizelli. Al di là delle rivalità, piccole o grandi baruffe di questo mondo e della sua gloria, inevitabili in ogni tempo, l’arte e la creatività che ci ha preceduto e ci ha accompagnato, ci ha segnato. E c’è da esserne felici.

Ascoltavo l’Infinito leopardiano questi giorni, recitato da ventidue voci, e riprovavo un’emozione antica. Non sarà la prima volta. Non sarà l’ultima. Si riscoprono a volte, certe pagine e ci si ricorda il motivo per cui sono rimaste là, in fondo al cuore. Sono come vecchi amici che si riconoscono, vecchi amori. Sembra di non saper più ricordare né comprendere più la ragione per cui ce ne siamo innamorati. Poi, d’un tratto, tutto salta fuori. Sotto forma di commozione.

E’ bello riscoprire un’altra volta ancora che cosa ci ha fatto invaghire. Il fatto stesso che lo siamo stati. Siamo diventati altro, è vero, ma quello resta vero sempre, a suo modo; e in noi molto di quel che era non è andato perduto. Per fortuna, in molti casi, la parte migliore. 

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio,

sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi, vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse ‘l disio.

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