Colpiscono sempre così in negativo le divisioni tra i cristiani: non che quelle tra gli uomini di buona volontà facciano meno specie...
Ad ogni modo le prime suonano sempre così deludenti e pretetuose, così chiacchiere e litigi da cortile, per noi uomini di questo tempo.
La fede in Cristo e nel Vangelo, quando c'è, dovrebbe bastare a farci sentire una sola cosa - dico - io che non so non solidarizzare con tutte le domande e le contraddizioni di qualunque uomo, a qualsiasi fede appartenga "homo sum, nihil humani a me alienum puto" diceva il vecchio Terenzio.
Così leggevo con qualche interesse degli incontri chiamiamoli "ecumenici" tenutisi nei giorni scorsi a Bari, in un Paese, il nostro, dove ormai i cristiani ortodossi sono alcuni milioni, un altro ponte da sfruttare, piuttosto che un muro da opporre ad un altro muro.
I discorsi che si fanno in queste circostanze sono quelli sentiti ovunque e sempre. Risparmio la ben nota sequenza. E mi arrabbio un po' quando qualche blog ci vuole contrapporre e ci vuole mettere di fronte le ostilità della storia. Poi magari qualcuno potrà parlare di rischio sincretismo e compagnia cantando...
Tornavo stamani in treno verso casa dei miei e mi son trovato per caso a parlare con un giovane padre simpatico, vitale, poco più di trent'anni, due figli sulle spalle, una fede non bigotta ma bella che traspariva dalle sue parole:
Entusiasti e vivi in fin dei conti per le stesse cose e per le stesse sorprese che riserva la vita e quel po' di fede che uno ha e che lo sostiene.
Ci siamo scoperti uno cattolico e l'altro evangelico, diversi eppure così naturalmente fratelli con uno stesso modello, uno stesso Dio, una matrice fortemente comune, senza nessuna acrimonia e senza ostacoli da frapporre l'uno all'altro, per convinzione e convenzione.
"Questo è il futuro" - dico. Questo solo giustifica ogni discorso sul tema.
Le vie sono diverse per ciascuno e nessuno sa dove conducano e perchè siano state intraprese. Confido in questo, credo che sia un mattone per la pace.