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la voce di simeone

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cultura e spiritualità


Tra guerra e pace

Pubblicato da Enzo Maria Cilento - fratel Simeone su 16 Aprile 2024, 11:09am

Tags: #unica

Tra guerra e pace

E’ veramente malmesso l’Occidente se devo sperare in una mediazione cinese per la soluzione di certi conflitti geopolitici che sono deflagrati (non che prima non fossero evidenti e non solo latenti) negli ultimi due anni. Senza contare che negli ultimi sei mesi, dal 7 ottobre, gli scenari sono diventati ancora più estesi e drammatici.

Dicono che noi giornalisti sguazziamo contenti nel seminare ansie e paura. Che si contano più contatti e più copie vendute per questa ragione. Ci sarà anche del vero, se il sensazionalismo effettivamente paga. E però la preoccupazione, anche a livello diplomatico, mi sembra che si tocchi con mano. Non si tratta solo della smania di alimentare la paura di chi scrive, in definitiva.

La gente muore sotto le bombe dietro casa nostra e le strutture civili e militari sono minacciate. Anche quelle nucleari. Lo sono le rotte internazionali, il libero commercio ed i paesi che vivono di questo, Italia tra questi.

Da quando ho preso a scrivere sul tema; da quando la Russia ha cominciato ad essere presente nei pezzi che man mano pubblicavo, mi hanno avvertito del rischio di hackeraggio. Ci sarà pure una ragione.

Che a dar troppo fastidio si rischia di essere usati Dio solo sa come. Ma questo è ovviamente marginale. E dire che sono sempre stato un entusiasta della letteratura russa, persino della loro cultura! E del resto cosa volete che c’entri questa con l’attuale deriva dei regimi?

Certo, aspettarsi ora che altri regimi totalitari facciano da mediatori per la pace, quando gli stessi più che probabilmente sono tra i principali beneficiari delle difficoltà delle democrazie occidentali, indica con chiarezza l’impasse in cui le democrazie sono impantanate.

Non è lecito aspettarsi che si combatta la stessa battaglia da parte di chi garantisce libertà di opinione e di espressione e chi si regge sulla negazione degli stessi diritti. Nonostante il potenziale asse che in Medioriente si starebbe creando tra paesi sunniti e Israele, ciò che stava avvenendo in linea con il patto di Abramo che non a caso sta dietro lo scatenarsi della furia di Hamas sostenuta e incoraggiata, foraggiata ed armata da Teheran.

Ho seguito a tal proposito l’informativa del governo italiano, ieri, a Commissioni riunite di Camera e Senato sulla situazione. E non ne ho tratto, come tanti, che la medesima impressione. Di un occidente debole e occupato in una serie anche ideologica di distinguo che sicuramente complica le decisioni e la postura da tenere in questo momento, di fronte a questo quadro allarmante.

Il ricorso alle armi, che è poi diritto alla difesa, continua a costituire per alcuni un argomento di bandiera, alla conquista quindi di una qualche simpatia popolare locale; di un pugno di voti e di consensi da qui alle regionali e alle europee prima dell’estate.

Il che ha del disonesto e dell’infantile.

La democrazia non può essere il gioco inconcludente dei bambini, visto che è la democrazia e non la dittatura l’espressione più adulta e matura della società civile.

 

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