Se metti il tuo cuore in banca - salmo 49

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti (salmo 49). Ma non ne prenderò nulla. Perché sei pieno di malizia e sei bugiardo, inganni, rubi, tradisci la fiducia dei tuoi amici e di tuo fratello. Perché non fai che calunniare. Insomma, se c’è un decalogo da rispettare, non c’è una sola di quelle raccomandazioni che tieni presente. La tua vita è un’altra cosa.

Dopotutto – e questo ci è chiaro e noto – non sono i sacrifici a contare. Come sempre, potremmo dire con un po’ di retorica magari, lo è invece il cuore, lo spirito con cui si compiono certi gesti. Mica facile svelare i segreti del cuore! – verrebbe da puntualizzare.

Le intenzioni, quelle rivelate e dichiarate, non corrispondono sempre appieno alla verità che ci spinge e che ci muove. Tante verità e tante mozioni, l’una sull’altra: un po’ bene e un po’ male, un po’ purezza e un po’ calcolo. Questo è, e semplificare corrisponde solo a comodità. Non esiste un’azione pura nella sua interezza, ed anche questo andrebbe detto. Ma al tempo in cui furono composti questi versetti, certi intrecci psicologici non erano noti. O forse sì, ma non avevano nome; e il tradimento era tradimento e basta, senza un’attenuante; come tramare; come mormorare e raccontare menzogne. Di cui la prima, è dire che siamo così semplici da svelare: bianco o nero.

C’è da credere che i sacrifici che più ampiamente intendiamo come le cose che offriamo o a cui rinunciamo, non solo quelli di colombe e agnelli come nella tradizione giudaica, siano un peso che ci mettiamo sulle spalle; che siano un piccolo grande dolore, una rinuncia. E che anche quelli è come se li usassimo per compensazione. E’ che in altro modo non sappiamo ragionare: è giustizia umana, bilance convenzionali, dei delitti e delle relative pene. Nessuno esclude che siano un imbroglio. Comodo il prezzo e comodo mettersi al riparo dal creditore.

Vero è che se ne offri, bestie o altro che sia, non puoi pensare di continuare a poter continuamente assolvere al tuo debito avendo già in mente di farne un altro. E’ che siamo abituati alla rateizzazione del debito ed alle carte di credito. Non è detto che valga per tutto.

Le banche stesse e le finanziarie ci bollano come cattivi pagatori.

Ma forse non è questo l’esempio più stringente e neppure quello più virtuoso. Che il Dio di Abramo fosse un contabile non è certo. Che lo immaginassimo in tal modo, una sicurezza. Non mi rassegnerò mai all’idea che non abbia un cuore. Ed un cervello per comprendere …

O forse è per questo che ad un tratto la fiducia è esaurita. Come può accadere al credito, appunto.